In questo volume Cristina Giorcelli analizza tredici significative poesie di William Carlos Williams, proponendo un metodo di lettura che rende conto del programma perseguito e dei risultati raggiunti da questo modernista statunitense. W.C. Williams ha utilizzato ed esplorato l’idioma del suo paese nelle sue componenti sia visive, sia uditive, anticipando tutti i più importanti movimenti poetici degli Stati Uniti dalla metà del Novecento fino ai giorni nostri, contribuendo, così, efficacemente al vivace dibattito internazionale odierno sul significato e sul valore della poesia.
Yonnondio, parola ripresa da una poesia di Walt Whitman, e che nella lingua della tribù degli irochesi significa «lamento per una perdita», è la storia della famiglia Holbrook che poco meno di un secolo fa provò a credere nel sogno americano. La seguiamo in un percorso straziante quando, durante la Grande Depressione, si trasferisce dalle miniere di carbone delWyoming a una fattoria in affitto nel Nebraska, per approdare nei mattatoi e nei quartieri miserabili di Omaha, nel vano tentativo di migliorare le proprie condizioni di vita. Otto capitoli narrati dalla piccola Mazie, la primogenita della famiglia, da Anna, la madre, e da un narratore onnisciente, che tuona implacabile contro la menzogna e incita alla resistenza politica.
Il 4 dicembre 1963 veniva approvata la costituzione del concilio Vaticano II sulla liturgia, Sacrosanctum concilium, avviando una riforma a lungo attesa e desiderata. Il documento, la cui preparazione aveva giovato dei decenni di attività del movimento liturgico e della timida azione di riforma intrapresa durante il pontificato di Pio XII, apriva infatti la strada a una nuova stagione di rinnovamento liturgico. Dell’inizio di questa stagione – durante la quale la vivacità della prassi celebrativa delle comunità accompagnava l’entusiasmo per il concilio ancora in corso e, allo stesso tempo, preoccupava la Santa Sede per le implicazioni che ciò avrebbe potuto avere nella prima ricezione del Vaticano II – ancora molto rimane da portare alla luce. Il volume, quindi, accompagna chi legge attraverso quella ingarbugliata successione di eventi che hanno condotto nel 1964 all’istituzione del Consilium per l’applicazione della costituzione sulla liturgia e, nell’arco di cinque anni, alla raccolta dei primi frutti della riforma ma anche, nel 1969, alla soppressione di quello stesso organismo, nel quadro di un’inversione di tendenza del pontificato di Paolo VI che lasciava presagire i tentativi di normalizzazione che ne sarebbero scaturiti. La liturgia, così, divenne il banco di prova del postconcilio e, nella sua ritrovata centralità, contribuì a delineare il futuro del Vaticano II.
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