15 giugno 2022 - acquisizione dell'azienda del CED all'asta: la storia di EDB e Marietti continua

É con vivissima soddisfazione che comunichiamo che l'azienda del Centro Editoriale Dehoniano è stata aggiudicata, nella vendita tenutasi il 15 giugno 2022 presso il Tribunale di Bologna, a una compagine di investitori istituzionali, coordinata dal Prof. Alberto Melloni della Fondazione di Scienze Religiose di Bologna, che porterà avanti un progetto editoriale e d'impresa di amplissimo respiro, con il dichiarato obiettivo di fare rivivere gli storici marchi e cataloghi editoriali di EDB, EDB Scuola e Marietti 1820.
Questo importante risultato è il frutto del lavoro di otto mesi di esercizio provvisorio dell'impresa, che ha consentito di rivitalizzare la Casa degli Autori di EDB e Marietti 1820 (come l'abbiamo voluta chiamare all'ultimo Salone del Libro di Torino), scuotere dal profondo il mercato dell'editoria e fare venire alla luce progetti per la conservazione e lo sviluppo degli imponenti cataloghi: perle assolute della cultura cattolica e laica del nostro Paese.
Ringraziamo per l'attenzione e la collaborazione che, da più parti, abbiamo ricevute.

Centro Editoriale Dehoniano - CED
(Riccardo Roveroni)
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L' Immagine proibita

Una storia intellettuale dell'iconoclastia

Pubblicazione:  1 gennaio 2009
Edizione:  1
Pagine:  440
Peso:  660 (gr)
Collana:  1040 Miscellanea
Formato:  170x240
Confezione:  Brossura
Altri autori:  Tradotto da Silvia Moroni
EAN:  9788821185731 9788821185731
€ 40,00 € 38,00
Sconto:  5%
Risparmi: € 2,00 ogni copia
Descrizione
«Nella ricostruzione di Besançon, l’Occidente nelle sue radici ellenistiche ed ebraiche (ma pure nella sua declinazione islamica) ha costantemente oscillato tra il rifiuto e la legittimazione dell’immagine quale rappresentazione sensibile del divino. Nonostante il dogma dell’Incarnazione, che riqualifica la realtà visibile della natura e dell’uomo, fatti propri e assunti da Dio nella persona di Cristo, anche il cristianesimo ha subito le medesime incertezze ed oscillazioni, giungendo, da un lato, alla divinizzazione stessa dell’immagine dipinta nell’icona bizantina, o, al contrario, alla cancellazione calvinista della raffigurazione del sacro. Così, nel corso dei secoli, la tradizione di mediazione tra il contatto immediato e intuitivo con il divino e la sua raffigurazione devozionale è stata saldamente conservata solo dalla tradizione cattolica occidentale, che assegna all’immagine uno statuto prevalentemente pedagogico o ancor più psicagogico, di guida cioè dell’anima nel percorso di ascesi dall’orizzonte del mondano alla dimensione spirituale dell’incontro metafisico con il Dio trinitario. La questione dell’immagine del divino si intreccia così con il problema della raffigurazione del mondo e della natura, che rappresentano per l’uomo il luogo dell’incontro con il Dio cristiano e la dimensione da questi assunta per rendersi attingibile: una mediazione imprescindibile e pur sempre da trascendere».