Descrizione
Questo libro getta uno sguardo sull'humanitas degli antichi, e, nello specifico, sulle argomentazioni che il mondo classico ha saputo elaborare per consolare chi, provato da un dolore bruciante, come la perdita di un una persona cara, si interroga sul perché, spesso senza riuscire a darsi risposta.
Una particolare attenzione viene riservata ai classici latini - Cicerone, Seneca e Plinio il Giovane in primo luogo – senza tuttavia dimenticare autori all'apparenza imprevisti come Petronio.
Nel mondo antico la consolazione era un genere letterario codificato, che si avvaleva di argomentazioni ricorrenti, distillato della sapienza di tempi in cui la vita, a ogni livello sociale, era molto più incerta di oggi ed esposta alla violenza delle guerre, della politica, delle malattie, o, semplicemente, all'arbitrio del caso.
Sommario
PREMESSA. PREFAZIONE. FARSI CORAGGIO, Antologia di testi. 1 La consolazione per chi resta in vita: una riflessione di Platone. 2. La praemeditatio futurorum malorum: un’invenzione della sapienza antica. 3. Catastrofe e morte del mondo: un nuovo argomento consolatorio. 4. Il non tibi soli e il makarismós rovesciato. 5. Il Satyricon: elementi di una consolazione plebea?. 6. La consolazione davanti al cadavere del nemico: ancora un esempio in Petronio. 7. Elementi consolatori in Plinio il Giovane. 8. Uno sguardo al mondo greco fra I e II secolo: Luciano e Plutarco. 9. Elementi consolatori in sant’Agostino e in Severino Boezio.