Renato Barilli è uno tra i maggiori esperti di arte e letteratura contemporanea, ha fatto parte del Gruppo ’63 con Eco, Arbasino, Balestrini, Del Buono, Guglielmi, Manganelli, Sanguineti e diretto il Dipartimento di Arti visive dell’Università di Bologna, dove ha a lungo insegnato. Organizzatore di innumerevoli mostre, è autore di saggi pubblicati da Feltrinelli, Il Mulino e Mursia.
Il cinema e il videoregistratore hanno segnato una svolta decisiva nel nostro modo di considerare le espressioni artistiche. Oggi, infatti, la tradizionale distinzione tra arti dello spazio (pittura, scultura, architettura) e arti del tempo (musica, letteratura, spettacolo), elaborata da Lessing nel Laocoonte, viene messa in discussione poiché tutto tende a confluire nel video: le mostre sono costellate di schermi, i libri sono accompagnati da cd e lo stesso accade a film e spettacoli teatrali.
Per PAROLE IN VIAGGIO Renato Barilli illustra come sia caduto il discrimine dello spazio contro il tempo e perché, in questa nostra epoca digitale, finiamo per assistere al riemergere di una distinzione elementare: da un lato i video brevi, che escludono il racconto, l’intrigo e la trama (e dunque puntano solo su aspetti cromatici, tattili, sonori, corporali), dall’altro i lungometraggi, le telenovelas e gli spettacoli, che si giustificano solo se sorretti da una narrazione e da un’opportuna lunghezza.
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